Prestito a dipendente da parte del datore di lavoro

Prestito a dipendente da parte del datore di lavoro

Negli ultimi anni molte aziende internazionali e italiane hanno deciso di porre maggiore attenzione al welfare e di permettere ai propri dipendenti di lavorare in un ambiente sereno e aperto, in grado di accompagnarli e farli sviluppare. Tutto questo non è legato ad un improvviso altruismo delle imprese ma dalla consapevolezza che un lavoratore non stressato lavora meglio. Non si parla di numeri o macchine, ma di soggetti che devono essere stimolati e motivati. In questo ambito rientra il prestito a dipendente da parte del datore di lavoro. Scopriamo meglio di cosa si tratta.

Politiche aziendali e prestito

Sembra un può strano, ma un prestito richiesto a un datore di lavoro può rientrare nelle politiche aziendali di welfare. Naturalmente il tuo capo non è una banca o una finanziaria e ha tutto il diritto di rifiutarsi, se considera l’operazione svantaggiosa per lui e l’impresa. Ma se sei un lavoratore onesto e contribuisce alla crescita dell’attività, potresti ottenere un finanziamento.

Di solito quest’opzione di finanziamento non è possibile richiederla presso piccole realtà, che magari già faticano ad andare avanti da sole e non hanno la possibilità di sostenere questo tipo di transazioni. Ma sicuramente le grandi aziende, per non parlare delle multinazionali, offrono questo tipo di beneficio, che rientra tra i benefici accessori.

Tipologie di prestito

Un dipendente può richiedere due tipologie di prestito al proprio datore di lavoro. Il primo è personale, il secondo è finalizzato. Quest’ultimo richiede una motivazione valida e somiglia molto alla tipologia di finanziamento offerta da banche e finanziarie. Solitamente per erogare il prestito vengono usati fondi aziendali o quote ottenute grazie a convenzioni con enti creditizi.

Come richiedere un prestito a tasso ridotto

Il prestito a tasso ridotto può rientrare tra i fringe benefit di un dipendente. Per richiederlo è necessario seguire dei precisi step. Prima di tutto bisogna definire le condizioni del prestito, in seguito come lavoratore potrai prestare domanda tramite l’apposito modulo. Il datore di lavoro naturalmente dovrà accogliere la richiesta (ha diritto di rifiutarsi se non la ritiene valida) e a quel punto si avvierà la pratica del prestito, che può essere risolta personalmente tra datore e dipendente oppure con un ente terzo convnezionato, che si occupa di erogare i liquidi. La pratica verrà infine chiusa solo quando il prestito sarà estito oppure nel momento della conclusione del rapporto di lavoro.

Interessi del prestito aziendale

Il tuo datore di lavoro può concederti un finanziamento a tasso medio di mercato oppure può decidere per un tasso agevolato. L’ultima opzione è un prestito aziendale in busta paga privo di interessi.

I vantaggi

Sicuramente la tassazione sui prestiti fatti dal datore di lavoro ai dipendenti è più vantaggiosa dei finanziamenti tradizionali. Infatti come richiedente dovrai pagare solo il 50% sulla differenza tra il tasso di sconto e quello d’interesse. La procedura invece si avvia tramite la compilazione di un modulo apposito e la modalità e i requisiti sono simili ai prestiti classici.

Un ulteriore vantaggio si lega alla tipologia di prestito. Non si tratta solo di denaro ma anche di altri tipi di benefit come, ad esempio, l’auto, vitto e alloggio o il telefono aziendale e, infine, convenzioni per trasporti pubblici e eventi culturali.

Conclusioni

Il prestito a dipendente da parte del datore di lavoro è possibile, anche se si sente poco parlare di questo tipo di finanziamento. Solitamente, se un’impresa lo inserisce tra i benefici, è facilmente ottenibile attraverso la compilazione del modulo apposito. Prima di optare per la cessione del quinto o un’altra tipologia di prestito, prova a informarti presso la tua azienda e scopri se tra i tuoi benefit esiste questo tipo di rapporto.

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